Scrive una nota giornalista del Corriere dell'Umbria, parlando del Todi Arte Festival e del ritorno di Silvano Spada : " (Servirà) Un modello innovativo che nè Simona Marchini per dieci anni, nè Maurizio Costanzo, per due, nè Stefano Porri nel 2011, nè i ragazzi Castrica e Leonardi nel 2012/2013 erano riusciti ad individuare, trascinando inevitabilmente la manifestazione su un binario morto".
Evito, nè mi permetto di criticare chi, nel campo dell'arte e della cultura ne sa cento, mille, diecimila volte più di me.
Tuttavia non si può essere d'accordo con questa riflessione. Soprattutto se calata sul Festival organizzato da Giulio ed Emiliano.
La mia non è una difesa d'ufficio, non mi spetta, nè tanto meno serve loro.
Ma il Festival del 2012 racconta ben altro che una manifestazione su un binario morto. Quel Festival fù, più di ogni altro, un momento di ritrovata unità fra Todi e la sua principale manifestazione.
Fu il ritorno ad un modello che provava a riabbracciare i confini della sua città.
Fu un Festival dei tuderti, per i tuderti e per coloro che Todi la amano sempre, e non la criticano ad ogni piè sospinto, con gli occhiali calati sul naso.
Fu il Festival di due giovani. Giovani uomini di questa terra e che in questa terra provano a piantare le proprie radici.
Fu il Festival di chi ama rischiare, sull'onda di una pazzia che qualcuno chiama incoscienza e qualcuno chiama arte.
Fu il festival della gente. Di quelli che non hanno tempo per leggere pile di libri, di andare alle conferenze, di approfondire fra la polvere delle biblioteche o di abbonarsi alla stagione lirica, ma che per questo non meritano una vita privata di arte e di bellezza e di speranze.
Il festival di Castrica e Leonardi non era una manifestazione su un binario morto. Era una manifestazione giovane e quindi fragile, che andava sostenuta, aiutata, fatta crescere.
Era una manifestazione su cui scommettere.
Perchè sui giovani si scommette, si investe, rischiando, anche quando sembra più semplice aggrapparsi a facili certezze.
Io non credo alle formule risolutive, ai colpi di genio, o di teatro, per stare in tema. Perchè i geni sono pochi in questa vita... e non si inventano intorno al tavolo di una Giunta comunale...
Io credo nella passione, nell'amore per quello che si fà. Io credo in queste energie tuderti. Anche in queste...
E credo in due amici come Giulio ed Emiliano, che hanno insegnato a tutti noi cosa vuol dire amare l'Arte...
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