Gruppo consiliare PDL.
I sottoscritti Moreno Primieri, Floriano Pizzichini e Antonio Serafini nella loro qualità di consiglieri comunali del Gruppo PDL
PREMESSO
- che in Italia un milione e mezzo di persone risulta affetto dalla patologia del gioco d'azzardo, con un costo sociale stimato in 6 miliardi di euro e tempi di guarigione incerti e molto lunghi (parere OMS);
PREMESSO
- che in Italia un milione e mezzo di persone risulta affetto dalla patologia del gioco d'azzardo, con un costo sociale stimato in 6 miliardi di euro e tempi di guarigione incerti e molto lunghi (parere OMS);
- che le spese per il gioco d'azzardo in Italia si stima si aggirino in 90 miliardi di euro l'anno;
- che altissimo appare quindi il costo sociale per la cura delle ludopatie;
- che tale fenomeno è incentivato dalla crescente espansione in bar, tabaccherie, circoli e centri di scommesse delle slot machines elettroniche o di altre forme di accesso al gioco che consentono vincite di denaro;
- Che nessun futuro può avere una società che assiste ala chiusura di migliaia di esercizi commerciali stroncati dalla recessione, a fronte di un crescente moltiplicarsi delle sale da gioco dove migliaia di persone affette dal dramma della dipendenza da gioco (ludopatia), vedono distrutte le proprie vite e le proprie famiglie;
- che sono molti i sindaci che hanno firmato il "Manifesto per la legalità contro il gioco d'azzardo", sfidando le normative per limitare il dilagare delle sale slot, negando l'autorizzazione ad avviare nuove attività, anche a rischio di ricorsi dei gestori presso i tribunali amministrativi regionali;
- che ogni giorno la cronaca racconta di rapine, scippi, aggressioni e anche delitti con protagonisti uomini e donne di ogni età, disperati, indebitati, strangolati dagli usurai, ridotti sul lastrico;
- che a questi costi sociali se ne aggiungono altri, difficilmente quantificabili, che sono i costi affettivi che scontano i congiunti (mariti, mogli, nonni,bambini) dei dipendenti dal gioco d'azzardo nel bar sotto casa;
CONSIDERATO
- che al momento l'apertura di sala da gioco è materia di competenza dello Stato che non lascia spazio ai comuni per decidere se, dove e quando far aprire nel proprio territorio sale da gioco;
- che di recente la Corte Costituzionale con alcune sue sentenze ed in particolare con la n. 300 del 2011 ha aperto la strada ad una serie di forti limitazioni che possono imporre gli enti locali all'apertura delle sale da gioco a tutela anche dei soggetti psicologicamente più vulnerabili;
- che i giudici della Consulta con la suddetta sentenza segnalavano la necessità di «preservare dalle implicazioni negative del gioco, anche se lecito, determinate categorie di persone, non in grado, per le loro condizioni personali' di gestire in modo adeguato l'accesso a tale forma di intrattenimento».
- che molti amministratori locali chiedono che sia consentito «il potere d'ordinanza dei sindaci per definire l'orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili», non prima di aver richiesto ai Comuni «il parere preventivo e vincolante per l'installazione dei giochi d'azzardo»;
- che quegli stessi sindaci ed amministratori locali rivolgono un appello per una legge nazionale che disciplini la materia in ordine alle autorizzazioni per l'apertura, i divieti per i minori, una disciplina chiara per la pubblicità, un'adeguata informazione e un'attività di prevenzione e cura, una tassazione più equa e la possibilità per gli enti locali di decidere con propri provvedimenti;
PRECISATO
- che non si intende demonizzare il gioco, che è essenziale per lo sviluppo affettivo, sociale e cognitivo dei bambini, e rimane importante anche per l’adulto, per il suo benessere psicofisico, per la socialità che sviluppa, per la gratificazione che arreca; che tuttavia è cosa ben diversa il gioco d’azzardo patologico, che crea dipendenza, toglie la libertà, distrugge le relazioni familiari e compromette lo sviluppo armonico dei più giovani;
RITENUTO
- che l'obiettivo di un'Amministrazione comunale è quello di ridurre i problemi dei cittadini, nonché di prevenirli anche contrastando l'abuso di tali forme di gioco che seppure ritenute lecite provocano gravi danni economici e sociali;
CHIEDONO
che il Consiglio Comunale impegni Il Sindaco e la Giunta a:
a) incentivare l'informazione ai cittadini e in particolare ai giovani in merito alla pericolosità dell'abuso dei giochi che consentono vincite di denaro, ciò anche promuovendo campagne informative;
b) prevedere l'obbligo, anche attraverso l'introduzione di norme regolamentari, di posizionare vicino alla slot machines un cartello che segnali la pericolosità;
intraprendere o incrementare l'azione di Polizia locale per far rispettare il divieto di utilizzo da parte di minori, il corretto posizionamento, la gestione e del numero degli apparecchi installati;
d) aderire al manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, promosso da Terre di mezzo e Lega delle Autonomie locali della Lombardia con il quale si sottolinea la necessità che i Comuni possano decidere la distribuzione e la collocazione delle sale gioco e delle slot machines nei territori, definendo le distanze ritenute più idonee dai punti sensibili, e stabilendo l’orario di apertura e di chiusura delle sale gioco e dei bar e altri locali ove siano collocate slot machine e altri apparecchi per il gioco.
- che altissimo appare quindi il costo sociale per la cura delle ludopatie;
- che tale fenomeno è incentivato dalla crescente espansione in bar, tabaccherie, circoli e centri di scommesse delle slot machines elettroniche o di altre forme di accesso al gioco che consentono vincite di denaro;
- Che nessun futuro può avere una società che assiste ala chiusura di migliaia di esercizi commerciali stroncati dalla recessione, a fronte di un crescente moltiplicarsi delle sale da gioco dove migliaia di persone affette dal dramma della dipendenza da gioco (ludopatia), vedono distrutte le proprie vite e le proprie famiglie;
- che sono molti i sindaci che hanno firmato il "Manifesto per la legalità contro il gioco d'azzardo", sfidando le normative per limitare il dilagare delle sale slot, negando l'autorizzazione ad avviare nuove attività, anche a rischio di ricorsi dei gestori presso i tribunali amministrativi regionali;
- che ogni giorno la cronaca racconta di rapine, scippi, aggressioni e anche delitti con protagonisti uomini e donne di ogni età, disperati, indebitati, strangolati dagli usurai, ridotti sul lastrico;
- che a questi costi sociali se ne aggiungono altri, difficilmente quantificabili, che sono i costi affettivi che scontano i congiunti (mariti, mogli, nonni,bambini) dei dipendenti dal gioco d'azzardo nel bar sotto casa;
CONSIDERATO
- che al momento l'apertura di sala da gioco è materia di competenza dello Stato che non lascia spazio ai comuni per decidere se, dove e quando far aprire nel proprio territorio sale da gioco;
- che di recente la Corte Costituzionale con alcune sue sentenze ed in particolare con la n. 300 del 2011 ha aperto la strada ad una serie di forti limitazioni che possono imporre gli enti locali all'apertura delle sale da gioco a tutela anche dei soggetti psicologicamente più vulnerabili;
- che i giudici della Consulta con la suddetta sentenza segnalavano la necessità di «preservare dalle implicazioni negative del gioco, anche se lecito, determinate categorie di persone, non in grado, per le loro condizioni personali' di gestire in modo adeguato l'accesso a tale forma di intrattenimento».
- che molti amministratori locali chiedono che sia consentito «il potere d'ordinanza dei sindaci per definire l'orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili», non prima di aver richiesto ai Comuni «il parere preventivo e vincolante per l'installazione dei giochi d'azzardo»;
- che quegli stessi sindaci ed amministratori locali rivolgono un appello per una legge nazionale che disciplini la materia in ordine alle autorizzazioni per l'apertura, i divieti per i minori, una disciplina chiara per la pubblicità, un'adeguata informazione e un'attività di prevenzione e cura, una tassazione più equa e la possibilità per gli enti locali di decidere con propri provvedimenti;
PRECISATO
- che non si intende demonizzare il gioco, che è essenziale per lo sviluppo affettivo, sociale e cognitivo dei bambini, e rimane importante anche per l’adulto, per il suo benessere psicofisico, per la socialità che sviluppa, per la gratificazione che arreca; che tuttavia è cosa ben diversa il gioco d’azzardo patologico, che crea dipendenza, toglie la libertà, distrugge le relazioni familiari e compromette lo sviluppo armonico dei più giovani;
RITENUTO
- che l'obiettivo di un'Amministrazione comunale è quello di ridurre i problemi dei cittadini, nonché di prevenirli anche contrastando l'abuso di tali forme di gioco che seppure ritenute lecite provocano gravi danni economici e sociali;
CHIEDONO
che il Consiglio Comunale impegni Il Sindaco e la Giunta a:
a) incentivare l'informazione ai cittadini e in particolare ai giovani in merito alla pericolosità dell'abuso dei giochi che consentono vincite di denaro, ciò anche promuovendo campagne informative;
b) prevedere l'obbligo, anche attraverso l'introduzione di norme regolamentari, di posizionare vicino alla slot machines un cartello che segnali la pericolosità;
intraprendere o incrementare l'azione di Polizia locale per far rispettare il divieto di utilizzo da parte di minori, il corretto posizionamento, la gestione e del numero degli apparecchi installati;
d) aderire al manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, promosso da Terre di mezzo e Lega delle Autonomie locali della Lombardia con il quale si sottolinea la necessità che i Comuni possano decidere la distribuzione e la collocazione delle sale gioco e delle slot machines nei territori, definendo le distanze ritenute più idonee dai punti sensibili, e stabilendo l’orario di apertura e di chiusura delle sale gioco e dei bar e altri locali ove siano collocate slot machine e altri apparecchi per il gioco.
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