Ad appena due mesi dalla teorica apertura della Rassegna Antiquaria d'Italia tuderte, non si hanno notizie della storica manifestazione. Non è dato sapere se l'amministrazione del Comune di Todi intenderà sostenere la nota manifestazione che ha visto, nel corso degli anni, centinaia di espositori del settore antiquario portare le proprie opere nella città di Jacopone.
Vale la pena ricordare che la Rassegna Antiquaria d'Italia è da sempre una delle manifestazioni di punta della città di Todi e che dal 1982 il suo marchio è proprietà dei tuderti.
Fù l'allora Sindaco Marini, nel 2006, a rilanciare l'iniziativa attraverso l'organizzazione della società Epta, con il contributo della Regione dell'Umbria e della Banca Popolare di Todi. Successivamente, venuto meno l'istituto di credito tuderte e, contestualmente al cambio di amministrazione, il contributo della Regione, la giunta Ruggiano intese promuove comunque l'evento grazie all'impegno della Camera di Commercio e del Comune di stesso.
Va anche sottolineato come il venire meno di importanti risorse, indussero, responsabilmente, la nuova amministrazione ad affidare l'organizzazione della Rassegna con contratti annuali e non triennali, come in precedenza.
L'evento, oltre a rappresentare un volano per il turismo locale, ha certamente avuto il merito di promuovere il nome della città di Todi attraverso importanti mezzi di Comunicazione nazionale che, evidenziando il prestigio e la qualità dell'iniziativa, hanno, di riflesso portato lustro alla nostra città.
Non vorremmo che, così come avvenuto per altre note iniziative, Todi, si accorgesse all'improvviso che un altro pezzo di storia cittadina non rientra fra le scelte culturali dell'amministrazione locale. Abbiamo assistito al repentino ridimensionamento del Todi Arte Festival, dopo lo straordinario successo dell'edizione targata Castrica-Leonardi, abbiamo appreso della regressione di Carnevalandia, che in soli tre anni si era affermata quale evento capace di attrarre centinaia di visitatori.
Gli albergatori da mesi lamentano un malessere figlio di una crisi che è evidentemente amplificata dalla mancanza di iniziative che puntino a sostenere il turismo e chiedendo maggiore collaborazione all'amministrazione Comunale.
In questo quadro, perdere anche l'occasione della Rassegna Antiquaria rappresenterebbe un'ulteriore ferita ad una città che è in evidente difficoltà, non solo sul piano delle presenze turistiche, quanto su quello della promozione e della vivacità culturale.