Un comunicato stampa uscito oggi su "Umbria24" preannuncia la possibilità che nelle liste del Pd, in Umbria, non ci sia più spazio per i socialisti del Psi. Sembrerebbe, infatti, che i posti offerti al Psi siano 6 e non più 9 come concordato qualche mese fa.
Questa scelta arriva dopo che alle primarie i socialisti del Psi hanno sostenuto la candidatura di Bersani. Se finisse così, ancora una volta, i post comunisti si sarebbero fatti gioco dei socialisti. Tante promesse, per poi scaricarli all'ultimo giro.
Ancora una volta la lealtà sarebbe a senso unico.
Il Psi minaccia, nel caso, di uscire dalle giunte di centrosinistra di tutta l'Umbria. Una minaccia che non avrà mai seguito. Purtroppo.
Ancora oggi, immaginare di costruire un'area riformista e liberale, attraverso la "gentile concessione" di qualche poltrona non è che un' utopia.
Oggi la vera battaglia non è fra destra e sinistra.
Oggi la battaglia politica e culturale è fra conservatori e riformisti. E all'interno di essa fra coloro che hanno una radice sociale e coloro che invece, attraverso le lobby, le corporazioni ed i poteri forti, questa esperienza la contrastano da un secolo. Dobbiamo guardare indietro, molto indietro, per riagganciare la storia in quel punto in cui tutti coloro che con una sensibilità sociale desideravano modificare e "riformare" la società ed il nostro Paese, si sono divisi. Per uscire da una crisi, che prima che economica è culturale e morale, bisogna ritrovare radici profonde e comuni, radici recise da eventi e contingenze che hanno deviato il corso della nostra storia.
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