mercoledì 14 novembre 2012

Alluvione. Sostegno alle famiglie e chiarezza.

Porsi alcune domande sulla drammatica alluvione che ha colpito intere famiglie tuderti, con particolare riferimento alla frazione di Pian di San Martino, non è fare speculazione politica, ma cercare di capire cosa è successo, come evitare e prevenire in futuro situazioni simili, cosa nel meccanismo di prevenzione ha funzionato bene e cosa no. Nessuno intende giudicare, e lungi da me esprimere giudizi politici su questioni che hanno esclusivamente il carattere del dramma umano. Ma ognuno deve continuare a svolgere il proprio compito nel rispetto del ruolo che riveste. La domanda che circola fra i cittadini colpiti, è quella che non si comprendono le ragioni per cui non è stata avvisata la popolazione dell'arrivo di una piena nella notte dell'alluvione. Che le condizioni del Tevere stessero precipitando lo si poteva constatare anche semplicemente osservando il continuo crescere dell'acqua nel letto del fiume sotto una pioggia incessante. Inoltre credo si avesse cognizione che   una quantità anomala d'acqua si stesse spostando dall'alta umbria verso le nostre zone. Alle undici di sera, facendo un giro in macchina, mi sono reso conto che la situazione stava precipitando, ed ho inteso avvertire alcune famiglie suggerendo di stare vigili.  Coloro che hanno intuito il pericolo, sono riuscite a salvare alcuni beni, vedi macchine, mobilio, elettrodomestici, ecc... Altri, al contrario, non avvisati di quanto potesse accadere, non hanno fatto in tempo a razionalizzare cosa  accadeva, che si sono trovati immersi nell'acqua e fango. Sembra che, prima della mezzanotte, pattuglie di pubblica sicurezza abbiano provveduto ad interdire l'accesso ad alcune strade, prevedendo pertanto il precipitare della situazione. Rimane da capire, pertanto, per quale motivo, come accaduto in altre occasioni, non si sia dato l'allarme alle famiglie, avvisandole di ciò che stava avvenendo. Mi auguro, se non già fatto,  che si dichiari da subito lo stato di calamità naturale e che si trovino mezzi ed uomini per sostenere il ripristino dell'agibilità delle abitazioni e delle vie di comunicazione, parallelamente al ritiro delle acque. Va inoltre avviato un iter che punti a far  risarcire le famiglie dei danni subiti, attraverso una monitoraggio attento e preciso delle singole situazioni. Nel frattempo, considerati i tempi con cui si definiscono tali passaggi, proporrei di esentare le famiglie colpite dall'alluvione, dal pagamento delle imposte comunali, come avvenuto per altre realtà. 

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