Sono trascorsi ormai due mesi da quando, a seguito della vittoria di Rossini, due consiglieri di Etab-La consolazione e della Veralli-Cortesi si sono dimessi ( in considerazione di una visione politica dell'incarico affidatogli che va certamente rispettata). Ad oggi, il Sindaco che ha la facoltà e il dovere, nei confronti degli enti, di nominare i membri dei consigli di amministrazione, sembra non prendere in considerazione alcuna tale impegno istituzionale. L'uscita dai Cda del Consigliere Giorgio Pordenoni e del Consigliere Gianluca Alvi, determina una composizione ridotta degli organi di governo degli enti. Il ruolo e l'importanza rivestita da essi, in relazione alle funzioni svolte, il significato che per la nostra città rivestono i due enti, meriterebbero un'attenzione diversa ed un rispetto che in questo momento non sembra essergli riservato dall'amministrazione. Si aggiunga a ciò che si dovrebbe quanto prima procedere alla ridefinizione del collegio dei revisori dei conti di Etab, anch'esso scaduto. E' evidente come l'impegno, la capacità e il lavoro svolto in questi anni dagli attuali amministratori, misurabili nei tanti risultati raggiunti, non verrà meno in virtu' del senso di responsabilità che ne ha sin qui caratterizzato il mandato. Tuttavia, il reintegro di un consigliere, è atto politico di un Sindaco che deve dimostrare la forza e la capacità di fare delle scelte, anche quando esse non si determinano in un quadro utile a mantenere equilibri di coalizione. Pertanto Todi, i cittadini e i nostri enti di assistenza non possono sopportare "non scelte" comprensibili solo in chiave politica, ma certamente dannose in un'ottica di sinergia e cooperazione fra le istituzioni.
Caro Pizzichini, stavo meditando su l’argomento e siccome seguo e ho seguito le vicende amministrative mi viene da chiederti come mai, adesso, vi interessa tanto l’unificazione della Veralli-Cortesi e dell’Etab. Perché, a suo tempo, tutto questo interesse, non l’avete mostrato e non avete appoggiato la proposta dei vostri alleati di Fiamma? Non soltanto, avete votato insieme al centrosinistra una loro proposta, unilateralmente, per far poi cadere tutto nel dimenticatoio. Tu solleciti Rossini a muoversi su questo annoso argomento, ma, in cinque anni, con tanto di maggioranza ed i CdA degli Enti in vostra mano, non lo avete fatto. Parlando della visione politica di Pordenoni ed Alvi, visione che li ha portati a dimettersi, la consideri rispettabile. A mio modesto avviso io dico che fosse doveroso, come dovrebbero essere le dimissioni dei CdA nominati da Ruggiano che oggi non è più il sindaco della città. Ma, presidenti e consiglieri restano abbarbicati alle poltrone, dimostrando che non c’è onestà intellettuale, serietà politica e coerenza. Non saranno stati questi comportamenti a causare la vittoria del centrosinistra e di Rossini? Un’analisi del come e del perché siete stai sconfitti l’avete fatta? Se non ci si guarda dentro e non si vuole capire il perché ed il come, la strada per un recupero non sarà certamente questa.
RispondiEliminaBoccacciamiastattezitta
Todi 31 luglio 2012
Condivo che non e questo i modo per stanare il problema. Il probema anche della unificazione andrebbe ripensato. Non ci vedo nulla di utile nel metterli insieme.Due o tre anni sono in crisi tutti . Ma la cicenda della CAMEVAT no ha inegnato niente? Pensateci bene prima che sia troppo tardi. Accorpare e disfare è tutto un fare...... Attenzione prima di muoversi
RispondiEliminaRispetto alle osservazioni di Boccamiasttezitta posso solo dire che io fui l'unico consigliere a non votare la proposta del centrosinistra sull'unificazione degli enti, proprio per rispetto di Fiamma che aveva precedentemente aperto una questione politica sul punto. L'unificazione degli enti è processo certamente complesso e che non si risolve in poco tempo, considerando che va valutata anche la possibilità giuridica acchè cio' sia possibile. Sui consiglieri, credo che vada rispettato tanto chi si è dimesso, quanto chi ha deciso di onorare sino alla fine il proprio impegno. Rispetto a ciò, in realtà, ognuno decide secondo coscienza e rispetto ad una propria visione politica.
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