Ci tengo a precisare che quanto emerge in questi giorni sulle varie interpretazioni delle regole per il funzionamento del Consiglio Comunale di Todi non ha alcuna attinenza con la realtà dei fatti. Il regolamento é chiaro e non contrasta affatto con la legge. Il termine convocare, almeno che non si voglia forzare interpretazioni dal carattere dell'illegittimità, é chiaramente sinonimo di "riunire". L'art. 7 comma 2 dello Statuto comunale recita: " Il Comune esercita la potestà regolamente nell'ambito dei principi fissati dalla legge...".
All'art. 22 ribadisce che "Le prerogative ed i diritti dei consiglieri sono disciplinati dalla legge, dallo Statuto e dal regolamento". L'ordine mi pare chiaro!
Con questo spirito, anche nel precedente mandato, ho interpretato l'articolo 17 del regolamento. Se i termini della riunione si sono protratti, ciò é avvenuto solo a seguito dell'incontro della conferenza dei capigruppo, in seno alla quale si é trovato un'accordo sulla convocazione. É evidente che, una legge che imponesse un termine per la convocazione, ma lasciasse libertà di fissare, senza limite, la data di svolgimento del consiglio, sarebbe del tutto inutile e addirittura grottesca. Quale garanzia avrebbe una minoranza da tale interpretazione? Quale sarebbe la ratio della legge? I consiglieri di opposizione hanno sollevato tale questione da un mese in qua, arrivando a compiere il fortissimo atto dell'occupazione quale forma di protesta contro un comportamento lesivo dei diritti della minoranza. Io credo che non ci sia altra strada, per il Presidente Alvi, che riconoscere il proprio errore e convocare il consiglio.
All'art. 22 ribadisce che "Le prerogative ed i diritti dei consiglieri sono disciplinati dalla legge, dallo Statuto e dal regolamento". L'ordine mi pare chiaro!
Con questo spirito, anche nel precedente mandato, ho interpretato l'articolo 17 del regolamento. Se i termini della riunione si sono protratti, ciò é avvenuto solo a seguito dell'incontro della conferenza dei capigruppo, in seno alla quale si é trovato un'accordo sulla convocazione. É evidente che, una legge che imponesse un termine per la convocazione, ma lasciasse libertà di fissare, senza limite, la data di svolgimento del consiglio, sarebbe del tutto inutile e addirittura grottesca. Quale garanzia avrebbe una minoranza da tale interpretazione? Quale sarebbe la ratio della legge? I consiglieri di opposizione hanno sollevato tale questione da un mese in qua, arrivando a compiere il fortissimo atto dell'occupazione quale forma di protesta contro un comportamento lesivo dei diritti della minoranza. Io credo che non ci sia altra strada, per il Presidente Alvi, che riconoscere il proprio errore e convocare il consiglio.
... riconoscere i propri errori è già difficile quando si agisce nell'ambito di una situazione personale,ma almeno ci si guadagna in dignità! Qui non è solo una questione di dignità personale ma qualcosa di ben più importante perchè nel trattare l'interesse generale,cercare di piegare la legge ad una ipotetica convenienza politica ,arreca un vulnus gravissimo al principio di civiltà democratica che dovrebbe ispirare proprio chi è stato demandato dal popolo ad amministrare in suo nome e per suo conto la "res publica"... Alcini Mellito
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